domenica 23 settembre 2012

Come potrei smettere?
Se fosse possibile, lo farei.
Se fosse facile, lo farei. probabilmente.
Tutti pensano che io sia forte, determinata.
Ma non è così. io mi sto nascondendo. io sto scappando.
Le ossa dovrebbero mostrare la sofferenza.
Mangiare dovrebbe riempire il vuoto della mia esistenza.
Il peso che scende dovrebbe farmi sentire migliore degli altri. valida.
Il peso che sale dovrebbe contribuire alla mia immagine perfetta. alla figlia che si fa aiutare. alla fidanzata che smette di far preoccupare il proprio ragazzo. alla studentessa in grado di studiare e concentrarsi e prendere buoni voti.
Le medicine dovrebbero salvarmi. aiutarmi, direi.
Il medico -i medici- dovrebbero trovare la causa.
Io dovrei limitare le conseguenze. i danni.

Ma se dovessi smettere cosa farei?
Come potrei attirare l'attenzione? Come potrei capire se le persone mi vogliono bene sul serio?
Come potrei giustificare il mio mancato studio? Quale sarebbe la scusa per aver dormito 15 ore?
Come potrei non sentirmi in colpa?
Ho la mia scusa.
Ogni volta che assecondo il piacere, e non il dovere.
Ogni volta che sbaglio. che dovrei sentirmi in colpa.
Ogni volta che deludo le aspettative.

Come posso abbandonare la ricerca della magrezza?
E tutto quello che ne deriva.
Il calore. le preoccupazioni. le domande. l'aiuto. i lascia stare.
Come posso?

E' tutto così difficile con questo grasso addosso. devo fare tutto da sola.
Sono abbastanza forte, no?
Sono stata in grado di riprendere a mangiare. Sono stata in grado di sconfiggere il mostro, la malattia.
Che ragazza forte ed intelligente, direbbe qualcuno.

Ho solo colmato un vuoto.
Quando mostrarlo non ha fatto altro che mostrarmi l'ipocrisia altrui. la strafottenza. l'indifferenza.
Ho colmato, soltanto.

Una fetta di torta ha colmato lo stomaco vuoto di ieri sera. Ha messo fine alle presunte allucinazioni.
Mi ha dato la forza, forse.

Oppure ha prosciugato tutte le mie certezze. ha vanificato gli sforzi di un'intera settimana.
Il kilo e mezzo in meno...

lunedì 30 luglio 2012

non scrivo. non scrivo perché ho così tante cose da dire che un post infinito non basterebbe. non scrivo perché scrivere significa pensare e pensare vuol dire riflettere e riflettere mi fa essere triste e più triste di così si muore. non scrivo perché non mi sento libera ma so che lo farò, lo farò perché tutte queste parole non dette mi soffocheranno, prima o poi.

giovedì 12 luglio 2012

datemi qualcosa da fare.
datemi qualcosa a cui aggrapparmi.
datemi qualcosa per cui alzarmi al mattino.
voglio una ragione.
datemi un motivo per non pensare che potrei anche ammazzarmi.
per non sentirmi stupida a pensare una cosa del genere.
datemi qualcosa.
non fatemi tornare dalla bilancia.
non voglio che ritorni lei il motivo per cui alzarmi la mattina.
non voglio che ritorni ad essere la mia unica amica. la mia sola compagnia.

"tu hai il terrore di essere abbandonata. posso solo immaginare quanto male ti farà sapere che questo è il nostro ultimo incontro... ma ti ho trovato un centro specializzato, è perfetto per te.."
mi disse.
aveva paura.
si preoccupava per me.
è perfetto per te un cazzo.
ora sono sola. la psicologa la rivedrò ad ottobre.
in quel maledetto centro non funziona un cazzo.
ed io sono sola.
la bilancia è lì.
ed io sono sola.
con 48kg di troppo. forse meno. forse più.

tornerà la mia ossessione.
ed ho paura.

martedì 10 luglio 2012

Sono viva.
Almeno credo.
Almeno fisicamente.
Purtroppo.

Ma sono qui.
Qui "
senza parole né sogni né orizzonti, senza parole nel traffico del mondo""Vivo. Inquadro istantanee orbitando sul mio giorno guardando contro sole la vita che si muove"
Il tempo passa. Oggi è 10, e dalla mia estate, dalle mie vacanze ho ricavato ben poco di bello,
di produttivo. La sabbia non mi si è ancora attaccata alle dita, il mare non mi ha ancora salato la pelle. Non ho riso, non ho pianto. Non ho fatto nulla. Nemmeno studiato."L'angoscia quotidiana" mi invade, completamente. Mi sono costruita "le gabbie più invisibili". "Per misere ambizioni". Perché "sono ossessionata dalla perfezione che sonnecchia in ognuno di noi", perché "non riesco ad adattarmi e galleggiare". Non riesco ad accettare questa immagine. no, sul serio. "disprezzo ogni argomento, ogni contatto, ogni connessione". è un compromesso a cui non posso cedere. non ancora. attendo solo il momento giusto per riprendere le mie vecchie buone abitudini. per abbandonare questa stupida dieta da 1000kcal per farmi stare "bene" e tornare me. per provare ad essere quello che voglio. per dedicarmi alla perfezione. non fisica. non tanto quella. per non sentirmi più una fallita. per tornare a sentirmi forte. per sentirmi migliore. anzi no, la migliore. "Senza parole ritorno alla mia strada". tra poco, giuro. perché ora "esagero se mi sopravvaluto" ma non dovrà più essere così. tra un po' sarò libera. libera da "tutto ciò che ho intorno", "da tutti quelli che inquinano il mio campo" medicogenitorisorellafidanzato. tutti. lasciatemisolavorreiurlargli. Da loro "io mi libererò perché ora sono stanco". voglio ritornare a qualche tempo fa. voglio precipitare "a caduta libera, in cerca di uno schianto..ma fin tanto che sei qui posso dirmi vivo". solo con lei sono viva. solo con la malattia posso sentirmi una persona. una persona meritevole. con lei riesco  a "sentirmi viva in tutti i miei sbagli... e anche quando c'è più dolore non trovo un rimpianto.. non riesco ad arrendermi.." e forse "Sto precipitando forse sto volando  più giù, più giù". forse sto regredendo, forse sto mandando tutto a puttane. ma è quello che voglio. sono consapevole. sono viva. così, solo così. "Ti cerco perché sei la disfunzione", le direi. la disfunzione che mi rende viva. e ora "mi trovo spenta". morta. dentro. "Senza frizione piloti il mio tormento", le direi. ora il mio tormento è solo. vaga. mi inonda l'anima, mi fa male. con lei si concentra su una cosa sola. in fondo "il corpo è la frontiera che si può violare. Corpo straziato, corpo a corpo, il corpo è l'innocenza che si può spezzare". meglio uccidersi fuori, che dentro. no? non posso morire sul serio, tanto. non ora. non ancora. è una strada lunga. "Non abbiamo niente da perdere" direbbero. ed io non ho niente da perdere. posso "rischiare tutto e non essere niente" come ora. oppure rischiare la vita ma sentirmi viva. E un'altra volta mi avvelenerò, del tuo veleno mi avvelenerò." la fame mi avvelenerà lo stomaco. le vene. la mente. "Tutte le promesse ora si infrangono". Io non guarirò. non ora. io devo guarire per me, non per gli altri. e ora non è il tempo di guarire. "Come fare a coniugare un verbo al futuro quando il futuro è solo appalto di tenebra?" quindi perché pensare a guarire, ad un modo che agli può sembrare il modo migliore per vivere? io vivo meglio così. nella mia gabbia. nella prigione che mi sono costruita.

Puoi "a
ndare a piedi fino a dove non senti dolore solo per capire se sai ancora camminare"
Ed è quello che farò.
Ci provo. capirò cosa ancora sono in grado di fare. cosa ancora sono in grado di sopportare.
"Oggi tradisco la stabilità 
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere"




I subsonica hanno parlato per me.


sabato 23 giugno 2012

Non scrivo mai.
Non scrivo mai perché non so assolutamente che cosa dire.
Cosa dovrei dire?
Che la dieta procede magnificamente?
Certo.
Che mi fa schifo quasi tutto quello che mangio?
Ma no, sono cose buonissime. Epoièperilmiobeneno?
Che la mia eccezione stasera sono stati 7 maccheroni?
Fantastico. meraviglioso.
Che volevo piangere? Correre via? Prendere a pugni qualcosa?
Voglio correre via.
Dovrei dire questo?
Che i 5 giorni passati allo stage lontano da tutti sono stati assolutamente fantastici?
Che vorrei andarmene ora?
Che vorrei dimagrire così tanto da essere portata via da qui?
Perchénonnepossopiù.veramente.
Tanto sono sola.
Nessuno mi tiene la mano quando ce n'è bisogno.
La psicologa la rivedrò dopo il 15 settembre.
emisentopersaadesseresincera.
Che tutto questo è davvero insostenibile?
Inrealtàstocosìmalechenemmenolamediadell8,4mihafattostaremeglio.
Neancheilritornodimiasorella.
Voglio scomparire.
Sono tornati i pensieri negativi.
Il "vogliodormireenonsvegliarmipiù".
Ed è grave, lo so.
Me lo sento addosso il peso di questa situazione.
Porto sulle spalle un dolore tremendo.
e vorrei poterlo scaraventare via.
Mi ha detto che dovrei pormi obiettivi meno grandi. meno impegnativi. che devo accontentarmi del "metà strada". che posso convincermi di arrivarci con calma, che posso fare con calma.
Quindi dovrei accettare di scaraventarlo un po' alla volta. accettare i giorni felici e i giorni tristi.
macisonosologiornibui.
nonvedopiùlaluce.
sto perdendo la speranza.
sto mollando.
non ne posso più.

domenica 27 maggio 2012

Ieri era sabato, ed ho cenato.
Ho appena finito il pranzo.
E domani vado dal dietologo.
Sto riprendendo in mano la mia vita, in teoria.
Sto piangendo come una cretina, in pratica.

Io non ce la faccio.
Io voglio sentire lo stomaco vuoto, che brontola.

Quando pesavo 41kg mi facevo schifo, come ora, tanto che non riesco a ricordarmi com'ero.
Ora so soltanto che sono qualche kg in più.
So soltanto che vorrei tagliarmi questa pelle.
Che non voglio risolvere i miei problemi.
Mi sentirei vuota senza.

E l'unica cosa che voglio sentire vuoto è il mio stomaco.

E in realtà sono anche ripetitiva. masulseriononsocosadirecosapensare. vorreisolosparire.
Voglio solo scappare, andarmene via. lontano.
Non voglio più sentirmi inadeguata, inadatta. Giudicata.
Voglio solo stare con persone che non mi conoscono. Persone che non possono pensare che le mie gambe siano più grandi di qualche mese fa, o che abbia i fianchi più sporgenti di prima, che io abbia ripreso a mangiare.
Non voglio più sentirmi osservata. Non le voglio le loro attenzioni.

Sono stanca di non sentirmi all'altezza.
Di sottovalutarmi.

Vorrei tanto avere la forza per fare tutto quello che vorrei.
Ma l'apatia si è impossessata di me.

Non mi accorgo del tempo che scorre. delle ore che passano. delle giornate che giungono al termine.
Vedo la luce diminuire, arrivare la sera. e tutti i buoni propositi andare a fanculo.
E la mia vita scivolare. come granelli di sabbia.
Mi sento come un vaso caduto e ridotto in mille piccoli pezzi.
E non ho la forza per rimetterli in ordine, per riattaccarli.
Mi sto sforzando,mi sta aiutando.
Quel briciolo di forza che trovo la mattina per alzarmi dal letto, fare colazione e andare a scuola lo devo a lui. soltantoalui.
Queste giornate di sole, di caldo (chepoiiononsento), mi fanno sentire alla deriva. come arenata su una spiaggia. senzasaperedoveandare.
Mi lascio guidare. mi lascio coinvolgere, trasportare.
Riesco a fare solo questo.
Edèbello,magnificamentebello. esserecompletamentedipendentedalui.
Maèancheinfinitamentetriste...

lunedì 21 maggio 2012

Perchévorreiammazzarmisehomangiatosettecentocinquantacaloriechepoieranoquellestabilite?infondostamattinanonriuscivoadalzarmidallettoederaritornatalasensazionediimpotenzaelapauraetuttoquellochecomportalafameprolungataeppureiooravorreitantoessereingradodicacciareviadalmiocorpotuttoquellochehomangiatoanchesesitrattadicibosanonellegiustequantità.
Sì, era una domanda. Una domanda senza punto interrogativo. Perché in realtà non voglio una risposta.
Potrei solo rispondere che questo, tutto questo, è un incubo senza fine. Un incubo da cui non voglio uscire. Almenocredo. Altrimenti non avrei questa sensazione di terrore sapendo che lunedì ho la visita dal dietologo per provare a capire cosa è successo al mio metabolismo. Non vorrei smettere di vedere quella psicologa. Non dovrei, vorrei. In teoria. Magari la vita fosse fatta solo di teorie. Senza pratica. Ah, quanto sarei brava.